sabato 18 maggio 2013

Concorso vigili, il vice comandante lascia, La Scafati scrive al sindaco

“Mi dimetto dalla commissione per le evidenti strumentalizzazioni, sono serena e convinta che l’indagine proverà la correttezza del mio operato”

È diventato uno dei vessilli della sua campagna elettorale: si dice fiero il sindaco Alemanno, nelle sue interviste e comparsate televisive, di aver dato il "la" alla procura di Roma per indagare sulle irregolarità nella commissione chiamata a giudicare, nel dicembre 2012, il concorsone per 300 ispettori della municipale. Una settimana fa, quando il caso scoppiò, disse di voler revocare "immediatamente" la commissione su cui erano piovute ombre e sospetti (che lui stesso ha sollevato presentando l'esposto in tribunale). Ma la sua mossa è stata anticipata: ieri il vice comandante della Polizia Municipale Donatella Scafati ha inviato al sindaco una lettera di dimissioni dalla commissione, presieduta dall'ex comandante Angelo Giuliani "un uomo di Veltroni", lo ha definito a Repubblica Tv l'inquilino del Campidoglio, che proprio Alemanno ha fatto fuori dal Corpo un anno fa.

"Nella serena consapevolezza che l'esito dell'indagine della magistratura scrive il vice comandante confermerà l'assoluta correttezza della condotta della sottoscritta, che si è impegnata per mesi per assolvere un gravoso compito senza alcuna remunerazione, mi vedo costretta, a causa del notevole disagio e delle tensioni provocatemi dalle evidenti strumentalizzazioni che da più parti provengono in merito alla vicenda, a rassegnare con effetto immediato le mie dimissioni da componente della Commissione".

Un gesto legato unicamente all'esasperazione di veder sbandierare in giro la "vicenda concorso" quale punto forte di una campagna elettorale. Perché il fascicolo giudiziario, va detto, è stato aperto per falso ideologico come atto dovuto. Sotto la lente dei pubblici ministeri Laura Condemi e Ilaria Calò c'è il verbale del 26 luglio 2012, quello di insediamento della commissione esaminatrice composta da Giuliani, Scafati, il funzionario Sozzi e due segretarie dell'allora comandante. Secondo quanto denunciato dal Campidoglio in quel verbale c'è una irregolarità: pare non fossero presenti tutti i membri da cui era composta (uno era in ferie) e quindi tecnicamente quell'atto sarebbe nullo. La verità è che la riunione di insediamento si tenne il 28, quando l'assente Sozi tornò in servizio.

Nessuno dei membri della commissione poteva immaginare che il primo agosto Angelo Giuliani venisse rimosso dall'incarico di comandante della Municipale. E di certo, se è questa l'ipotesi investigativa "suggerita" da chi ha denunciato il presunto imbroglio, nessuno ha accelerato i tempi di insediamento della "giuria". Una giuria evidentemente scomoda.

(fonte: roma.repubblica.it)

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