mercoledì 10 luglio 2013

UBRIACA AL VOLANTE MA ASSOLTA PERCHE' DIABETICA: E' IL PRIMO CASO

Interferenze tra l’alito e l’etilometro: il giudice accoglie la tesi della difesa sulla base di una consulenza medico-legale. Un solo precedente in Sardegna.

RAVENNA - Se vi pizzicano con un tasso alcolemico di tre volte superiore a quello consentito dalla legge per mettersi al volante, non solo vi sequestrano la patente per un po’ di mesi. Ma vi confiscano pure l’auto e vi condanno a pagare una multa davvero salata. E se così non è accaduto alla protagonista di questa vicenda giudiziaria, è solo perché il giudice ieri mattina ha riconosciuto che la sua patologia (il diabete) potrebbe avere influito sull’etilometro alterando il risultato finale dell’alcol test. Si tratta probabilmente del primo caso in regione, visto che a livello nazionale precedente analogo è uscito solo da un tribunale sardo.

La ragazza - una 32enne faentina - era stata fermata per un controllo nei pressi di Marina di Ravenna al ritorno da una festa. Era la notte del 14 agosto 2010 quando la Polstrada aveva alzato la paletta. Una data particolare visto che proprio in quelle ore erano entrati in vigore i nuovi inasprimenti legislativi decisi per quei guidatori pizzicati sbronzi al volante. E l’etilometro per quella graziosa ragazza aveva segnato 1.67. Cioè non solo ampiamente superiore al limite per mettersi alla guida (0.50). Ma perfino superiore al limite oltre al quale scatta la confisca dell’auto se a guidarla è il proprietario (1.50). Alla giovane qualche tempo dopo era stato notificato un decreto penale di condanna da 15.750 euro con confisca della vettura. La 32enne si era allora rivolta all’avvocato Gabriele Sangiorgi il quale aveva subito presentato opposizione determinando così l’apertura del processo per guida in stato di ebbrezza. Tuttavia con un nuovo elemento agli atti: una consulenza tecnica di parte del medico legale Manfredo Emilio Pasini. 

Ed ecco il punto forte della questione: in buona sostanza secondo l’esperto, in casi particolari (crisi ipoglicemiche), le persone diabetiche possono produrre particolari sostanze (corpi chetonici) che, espulse con l’aria durante la prova al palloncino, sono in grado di interferire con lo strumento alterando così il risultato finale. Tesi alla luce della quale anche la procura ha deciso di chiedere l’assoluzione. Decisione condivisa dal giudice Milena Zavatti. Le motivazioni della singolare sentenza verranno depositate entro 90 giorni. Nel frattempo per impedire che qualcuno in casi analoghi possa magari pensare di replicare la stessa strada difensiva, vi anticipiamo che non tutti gli etilometri sono sensibili alle variazioni dei corpi chetonici. Ma che ciò può accadere solo per particolari modelli. 
(fonte: romagnanoi.it)

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