martedì 30 luglio 2013

ACCOLTO INTEGRALMENTE IL PRIMO RICORSO COLLETTIVO TRIBUTARIO ITALIANO.

La 4° Sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce con la sentenza n. 2724/13 ha ritenuto ammissibile l'azione collettiva dei contribuenti e ha annullato gli atti di accertamento sugli estimi catastali.



È con estrema soddisfazione che comunichiamo ai media e alla collettività, nonché ai tributaristi che saranno sicuramente interessati dalla notizia, che in data odierna è stata pubblicata dalla quarta sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce la sentenza numero 2724/13 che ha accolto integralmente il ricorso presentato collettivamente dai primi 25 contribuenti leccesi assistiti dall’avvocato Francesco D’Agata con la preziosa e fattiva collaborazione dell’avvocato Maurizio Villani, in relazione alla questione dell’aggiornamento degli estimi catastali a Lecce da parte dell’Agenzia del Territorio su input dell’amministrazione locale.


A sottolineare l’importante decisione, che riguarda per la prima volta in Italia un’azione collettiva intrapresa da più contribuenti che hanno impugnato con un unico ricorso altrettanti avvisi di accertamento, è Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che alla luce di questo successo stigmatizza il comportamento di alcuni detrattori, anche tra le associazioni dei consumatori, che avevano bocciato a priori la via collettiva, senz’altro più economica per i contribuenti e per l’amministrazione della giustizia, prediligendo la presentazione in massa di migliaia ricorsi individuali per la medesima questione di diritto, tanto da far pensare ad un vero e proprio business dei ricorsi.

Ciò che però ci preme sottolineare, spiega Giovanni D’Agata, al di là dell’ennesima prova dell’illegittimità degli atti di accertamento in serie per l’aggiornamento degli estimi catastali a Lecce, è che l’accoglimento del primo ricorso collettivo tributario in Italia, che conferma in concreto quanto sostenuto dalla Cassazione con la sentenza numero 4490 del 22 febbraio 2013, apre la strada alla possibilità di intraprendere analoghe azioni per questioni simili che dovessero presentarsi in futuro e che riguardano ragioni di diritto comuni in un settore del diritto, quale quello processuale tributario, nel quale sino ad oggi si riteneva inammissibile il ricorso cumulativo.

(Fonte: sportellodediritti.org)

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