domenica 23 giugno 2013

CERTIFICATI FALSI PER RIAVERE LE PATENTI, LA POLSTRADA DENUNCIA MEDICI E CONDUCENTI

Siracusa – Attestazioni false e medici compiacenti per avere restituita la patente dopo il ritiro per guida in stato di ebbrezza alcolica. È quanto ha accertato la Polizia Stradale di Siracusa nell’operazione che prende il nome “Giuramento d’Ippocrate”, quello al quale i medici dovrebbero attenersi nell’espletamento della loro professione. Sono 5 le persone coinvolte, tra medici e conducenti, deferite all’Autorità Giudiziaria, per loro le accuse sono di falso ideologico in atto pubblico collegato alla disinvolta attestazione sulla salute fisica e mentale di alcuni pazienti per la restituzione della patente di guida.
Le indagini prendono corpo dopo che la Sezione Polizia Stradale di Siracusa riceveva, come di consueto, una pratica relativa ad un ricorso per revoca dell'ordinanza di sospensione della patente di guida nella quale venivano allegate certificazioni, prescrizioni e relazioni medico-legali riguardanti lo stato di salute psico-fisica della persona a cui era stata sospesa la patente per guida in stato di ebbrezza alcolica, durante uno dei tanti servizi estivi denominati "stragi del sabato sera" effettuati in collaborazione con personale dell'Azienda Sanitaria locale.
I certificati medici presentati dall'avvocato di fiducia, uno antecedente la data di contestazione della guida sotto l'influenza di alcolici e l'altro successivo, rilasciati da un medico specialista in psichiatria, su carta intestata del Presidio Ospedaliero di Avola, presentavano il paziente affetto da disturbo ansioso depressivo reattivo con somatizzazioni viscerali in trattamento farmacologico aggravatasi nell'ultimo periodo in seguito al ritiro della patente di guida che procurava notevoli difficoltà relazionali nell'ambito lavorativo e personale.
Tutto questo veniva comprovato e confermato dal medico specialista in medicina legale e delle assicurazioni, il quale concludeva la disamina affermando che “le condizioni psico-fisiche del paziente erano senz'altro più critiche dopo l'episodio del ritiro di patente, a suo dire illegittimo poiché il suddetto assumeva da molto tempo farmaci antidepressivi che interagiscono con i livelli alcolici nel sangue sicuramente alterandone e potenziandone gli effetti e che rientrando in possesso della sua patente di guida avrà non indifferente miglioramento della sua salute e della qualità di vita!".
Non solo, ma all’istanza venivano addirittura allegati referti medici riguardanti ecografie ed ecodopler renali effettuati presso una struttura privata di Catania ed una visita cardiologia effettuata presso l’Ospedale di Siracusa. Stranamente, alcuni mesi dopo, l'ufficio Ricorsi della Polstrada di Siracusa si trovava a dover trattare un ricorso per una sanzione per guida in stato di ebbrezza sostanzialmente identico a quello pocanzi raccontato, con referti medici analoghi, redatti dagli stessi medici, nei quali veniva sottolineato l’aggravamento della situazione psico-fisica a seguito del ritiro della patente, definendo il paziente “affetto da disturbo d’ansia reattivo con diminuzione del tono dell’umore, somatizzazioni viscerali, insonnia, palpitazioni, sensazione di nodo alla gola, alterazione del ritmo sonno-veglia aggravatasi verosimilmente nell’ultimo periodo in seguito al ritiro della patente di guida che ha portato notevoli difficoltà relazionali in ambito lavorativo e personale”.
Agli investigatori sono sembrate alquanto bizzarre alcune coincidenze, ovvero, che i protagonisti coinvolti nei ricorsi, pur se apparentemente distinti erano sempre gli stessi, non dando troppa importanza al fatto che uno dei due soggetti, pur essendo residente a Catania, avesse preferito ricevere cure specialistiche da un professionista della provincia aretusea ed essere rappresentato da un legale avolese, lo stesso per tutti e due i protagonisti, e dalla similitudine delle due consulenze tecniche del medico specialista.
Pertanto, venivano espletate le indagini presso la Direzione Sanitaria del distretto ospedaliero dove lavoravano i medici inquisiti sulla veridicità di tali certificati.
Il responsabile dell’Unità Sanitaria del Servizio di Psichiatria confermava, con lettera formale, che i protagonisti di questa vicenda non erano mai stati ricoverati n'è sottoposti a prestazioni sanitarie di pronto soccorso e che non esistevano le cartelle cliniche "diario necessario" del decorso della malattia e di altri fatti clinici rilevanti. Inoltre, interpellato l'Ufficio Dipendenze Patologiche sulla incidenza di alcuni farmaci sul tasso alcolemico affermava corredandola con ampia documentazione che, i farmaci prescritti ai protagonisti “non erano in grado di alterare i valori dell'alcolemia attraverso le misurazioni per mezzo di etilometro”.
Alla luce di tutte queste risposte e delle indagini effettuate scattava la denuncia all’Autorità Giudiziaria.
(fonte: giornaledisiracusa.it)

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